L’avv. Roberto Gobbi e la dott.ssa Beatrice Ferrara dello Studio Legale Gobbi & Partners Spa espongono i motivi di diritto a fondamento del Ricorso al TAR per la riapertura delle Palestre.
Ricorso Avverso Le Chiusure delle Palestre e dei Centri Sportivi
Facendo seguito al DPCM del 14 gennaio 2021, con il quale sono state prorogate le restrizioni finalizzate al contenimento del Covid-19, ed in particolare in relazione alle chiusure delle palestre e dei centri sportivi, l’Associazione Sportiva Dilettantistica STARS GYM di Albisola Superiore (SV) che gestisce una palestra di body building e fitness, ha deciso di affidarsi allo Studio Legale Gobbi & Partners Spa al fine di proporre un ricorso al TAR, volto a chiedere l’annullamento del DPCM limitatamente alle chiusure sopra indicate.
Nel mese di febbraio il TAR di Roma effettua udienze esclusivamente il giorno 10 e 24 febbraio.
In anticipo rispetto ai tempi previsti, nel pomeriggio del 1 febbraio abbiamo notificato il ricorso ai controinteressati, depositato il ricorso oltre a tutti gli allegati e fissato l’udienza cautelare il giorno 24 febbraio.
Quanti soggetti hanno aderito?
In conclusione hanno aderito 65 enti, 3 dei quali sono associazioni.
Abbiamo scelto di permettere alle associazioni di società o di associazioni sportive di aderire come un unico soggetto, quindi versando un’unica quota e compilando un solo mandato, questo al fine di aumentare la rappresentatività senza farne uno scopo di lucro.
Il ricorso quindi oggi rappresenta circa 1150 enti italiani che lavorano e vivono con il mondo dello sport.
Chi poteva aderire al ricorso?
Ricordiamo che potevano aderire al ricorso tutte le forme societarie (Ssd), le associazione (Asd), o le persone fisiche che svolgono attività di insegnamento all’interno di detti comprensori e in particolare:
• palestre
• centri sportivi
• scuole di danza
• istruttori sportivi a qualsiasi titolo
• centri yoga
• ecc…
Cosa è stato fatto finora?
Ci siamo adoperati per raccogliere tutte le adesioni entro il 30 gennaio. Siamo stati in contatto continuo con voi, attraverso diverse testate giornalistiche, i social, il passaparola, rispondendo ai vostri dubbi e mettendoci a completa disposizione di tutti gli interessati. Abbiamo redatto il testo del ricorso, procedendo a notificarlo e depositarlo il giorno 1 febbraio.
Ultimi aggiornamenti
Si è svolta, in data 24 febbraio 2021, l’udienza cautelare “via web” innanzi al TAR del Lazio- Roma, Sezione I, nella quale si è discusso il nostro ricorso relativo alla chiusura delle palestre e dei centri sportivi.
Sebbene ci sia stata impedita la presenza fisica (in quanto il Consiglio di Stato ha disposto che le udienze si debbano tenere esclusivamente in via telematica su tutto il territorio nazionale), abbiamo fatto sentire forti le Vostre voci.
Di seguito, le impressioni dell’avv. Roberto Gobbi: “La discussione è avvenuta in contraddittorio con l’avvocatura dello Stato, che ha sostenuto con inaudita pervicacia le proprie tesi. L’udienza è durata pochi minuti e il giudice non ha espresso palesi opinioni, ribadendo tuttavia che la questione tratta temi importanti e complessi”.
Diversamente da altre situazioni non siamo in grado di esprimere opinioni sull’esito dell’udienza in quanto il giudice non ha lasciato trasparire nessuna emozione o “sensazione”.
Sta di fatto, però, che il Presidente del TAR ha manifestato espressamente che il DPCM impugnato finirà di dispiegare i suoi effetti tra pochi giorni, quasi a voler dire che il risultati del ricorso potrebbero avere una efficacia temporale limitata.
Esito ordinanza TAR
E’ pervenuta l’ordinanza del TAR del Lazio il quale ha sostanzialmente NON deciso in merito alle nostre richieste, rinviandoci alla data del 10 marzo, per effettuare ulteriori approfondimenti, data nella quale il DPCM impugnato sarà comunque scaduto e quindi cesserà di diritto la materia del contendere.
Riteniamo quindi che sia stato utilizzato un artificio al fine di non esprimersi.
Cosa succede adesso?
Al momento stiamo studiando l’ordinanza e le possibili strade da intraprendere.
Quali sono i risvolti?
Qualora il ricorso cautelare venga accolto: in questo caso dopo un giorno o due il TAR emette la relativa ordinanza con la conseguenza che le palestre e ogni altra categoria inclusa nel ricorso potranno riaprire immediatamente la propria attività.
Qualora dopo l’accoglimento dovesse venire emanato un nuovo provvedimento di chiusura (DPCM nuovo), basterebbe una mozione verso il Presidente del TAR (il quale si pronuncerà entro tre giorni) al fine di ottenere un nuovo e tempestivo annullamento.
Qualora il ricorso cautelare non venga accolto: nulla cambierà rispetto allo stato attuale.
Inutile sottolineare che l’azione intrapresa non è solo giudiziaria ma di protesta contro le scelte scellerate del Governo che mettono in ginocchio interi settori produttivi, al fine di dare un segnale forte che impedisca all’Esecutivo la reiterazione di ulteriori provvedimenti illegittimi.
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